
08 Ott PAVIA 1525. IL RINASCIMENTO E GLI ARAZZI CHE RIEVOCANO LA BATTAGLIA. DA DARIO CIMORELLI EDITORE CON TECNOSTAMPA.
I Musei Civici del Castello Visconteo a Pavia, dal 18 Settembre 2025 al 11 Gennaio 2026, rendono omaggio al cinquecentenario della Battaglia di Pavia, un evento che segnò le sorti dell’Europa moderna. La mostra offre al grande pubblico la splendida fioritura artistica e culturale che la città di Pavia conobbe nel Rinascimento, nella fase storica che precede e conduce all’evento per certi versi catastrofico del 1525, dall’altra punta a sorprendere il visitatore con la raffigurazione della battaglia, concepita e realizzata pochissimi anni dopo, nei sette spettacolari arazzi fiamminghi della Collezione d’Avalos, realizzati tra il 1528 e il 1530 a Bruxelles nell’atelier di Willem Dermoyen, su disegni di Bernard van Orley, e ospitati nel Museo di Capodimonte, eccezionalmente concessi in prestito per il Cinquecentenario.
La battaglia fu uno scontro decisivo tra l’esercito francese di Francesco I e le forze ispano-imperiali di Carlo V d’Asburgo, volto a stabilire il predominio francese o asburgico sull’Italia e sull’Europa. La vittoria di Carlo V portò alla cattura del re francese e all’inizio della supremazia spagnola in Italia.
La battaglia di Pavia segnò anche un momento di passaggio nelle strategie militari, che saranno d’ora in poi caratterizzate dal largo utilizzo delle armi da fuoco, nonché di importante mutamento nella composizione delle truppe, una sorta di Rinascimento Militare che prevedeva ora una distribuzione più omogenea della fanteria, della cavalleria come dell’artiglieria, visibile contemporaneamente nelle armate francesi e in quelle Imperiali. Questa battaglia segnò una vera e propria evoluzione dell’arte bellica rinascimentale, che coinvolse non solo le tattiche di cavalleria, bensì anche le nuove strategie adoperate dalla fanteria che ora si trovavano a fronteggiare la nuova minaccia dei pezzi d’artiglieria. Le armi da fuoco individuali, gli archibugi, venivano usate da archibugieri professionisti, che, organizzati in reparti autonomi, avevano un ruolo indipendente sul campo di battaglia da quello degli altri reparti.
Donati all’Imperatore Carlo V come celebrazione della vittoria su Francesco I di Francia, gli arazzi sono considerati capolavori di altissima qualità, sia per i disegni che per la preziosa tecnica di tessitura, che avvenne tra il 1528 e il 1531 nelle Fiandre, rinomato centro per la tessitura di alta qualità, subito dopo la battaglia del 1525. Realizzati con materiali pregiati, tra cui lana, seta e fili d’oro e d’argento, offrono una dettagliata rappresentazione visiva della battaglia, documentando le strategie, le armi e l’abbigliamento dei soldati dell’epoca. La presenza di scritte intessute su cavalli e armature aiuta a identificare i personaggi e gli elementi chiave della scena, rendendoli quasi una sequenza cinematografica storica. Il realizzatore del cartoni, la cui base servì per la tessitura, fu Bernard van Orley, un influente pittore fiammingo.
La mostra è anche occasione di valorizzazione di una serie di importanti opere del patrimonio civico pavese, cui si aggiunge l’eccezionale presenza della Pala di San Marino di Giampietrino, e del suo coro ligneo, perfettamente restaurato, dei Maestri Longobardi degli inizi del XVI secolo, in legno di noce e pioppo, intarsiato e dipinto.
Questa eredità storica artistica che la mostra ripercorre, è tutta raccolta nel catalogo della mostra, edito da Dario Cimorelli Editore, “Pavia 1525”, a cura di Laura Aldovini, Francesco Frangi, Pietro C. Marani e Mauro Natale, mentre per la sezione “Gli arazzi della Battaglia di Pavia”, Carmine Romano e Mario Epifani. Il volume, rappresenta un documento prezioso di consultazione e studio, frutto di un lavoro di indagine capillare e instancabile, come testimoniato nelle prime pagine da Annalisa Zanni, da parte dei curatori che “generosamente hanno contribuito all’analisi di un periodo storico strategico nel panorama europeo”.
PAVIA 1525
Le arti nel Rinascimento
e gli arazzi della Battaglia
a cura di
Laura Aldovini
Francesco Frangi,
Pietro C. Marani
Mauro Natale
per la sezione Gli arazzi della Battaglia di Pavia
Carmine Romano
Mario Epifani
Pagine: 320
F.to chiuso: 23 x 28 cm
Confezione:
cucitura filo refe
con copertina cartonata
Editore:
Dario Cimorelli Editore
Stampa:
Tecnostampa
Loreto (AN) Trevi (PG) Italia
per saperne di più
PAVIA 1525